Visitare Sydney (tutta in seconda)

Prendete le strade saliscendi della Riviera di Ponente, incastratele con i paesaggi idilliaci e pittoreschi del lago di Como, e strappate via a casaccio lembi di terra qua e là: si potrebbe rappresentare così Sydney a metà maggio.
Entrare nel cuore della città senza percorrere i tratti a pedaggio è un’impresa pressoché impossibile se non si è provvisti di navigatore satellitare o, almeno, di una mappa dettagliata. Arrivando da Canberra, la scelta più semplice e sensata è di accostarsi gentilmente alla parte Sud della capitale del New South Wales. Dove si trova anche l’iconica Opera House.
E così abbiamo fatto anche noi.
Le neanche-24 ore spese nella città non sono state tra le più rilassanti del viaggio. Non solo Sydney è strizzata tra colline e mare, ma soprattutto è continuamente dilaniata da lembi di acqua che la irradiano come capillari in tessuto vitale.
La seconda marcia del furgone ha probabilmente percorso il novanta per cento delle strade di Sydney, tra rotondine-con-ponte, discese-con-curva, semafori in cima a salite gradiente 10, inversioni a “u” in pendenza, parcheggi ai lati di mura rocciose, e – per finire – nottata in semi salita nello spiazzo di un benzinaio. Povero freno a mano, povero cambio, poveri freni (in seguito, li abbiamo dovuti far controllare per precauzione).
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